Confronto fra una reazione “atterrita” e una reazione “nonchalant” di fronte alla diagnosi di GDM: 2° caso
Posted on | agosto 24, 2011 | No Comments
Ed ecco il secondo caso, come detto nel precedente post. Anche se quanto espongo è trattato da una rivista scientifica non divulgativa, la lettura è agevole e di facile comprensione.
Presentazione del 2° caso.
Vincenza, nome ovviamente fittizio, ha 38 anni ed è alla 28° settimana della sua terza gravidanza; ha la pressione normale, ma è già cresciuta di 14 kg; il minicarico (test per la glicemia con somministrazione di glucosio, eseguito seconda le vecchie regole) risulta alterato.
Il suo medico le consiglia di eseguire un test da carico di glucosio completo (OGTT), ma Vincenza è riluttante: non ritiene che il problema sia rilevante. Il medico però insiste, ma la rassicura. le dice che probabilmente è un falso allarme e che quindi conviene fare la curva più che altro per togliersi ogni pensiero.
Viene quindi eseguita l’OGTT e questa, contrariamente alle aspettative, non solo conferma la presenza di GDM, ma è completamente alterata in quanto tutte e 4 i valori di glicemia sono fuori scala, compreso quello a digiuno.
A questo punto il medico le dà alcune indicazioni, tipo che c’è bisogno di controllare la glicemia a casa e che bisogna regolare l’alimentazione.
Vincenza ricorda che sua sorella aveva avuto lo stesso problema, che però la gravidanza era andata bene e il bambino non aveva avuto alcuna difficoltà. Lascia pertanto lo studio medico per niente preoccupata dalla diagnosi di GDM, rassicurata anzi che non ci siano cose peggiori, e comunica a suo marito che è nella situazione di sua sorella per cui non c’è motivo di allarme.
“Nonchalant” reaction, quindi.
Vincenza ha probabilmente per sua natura un carattere “tranquillo” e certo il medico le è venuta incontro sorvolando sulle informazioni e dicendole solo quello che lei voleva sentire. Cerchiamo di immaginarcela parlare al medico. “… caro Dottore, dimmi quello che debbo fare e io lo faccio a puntino, tu poi controlli e mi dai altre indicazioni se necessario; altro non mi interessa e neanche lo voglio sapere (e giammai mi metterò a cercare in internet… che anzi a casa nemmeno ce l’ho!).
E’ un iter sufficiente? La paziente farà davvero tutto quel che deve fare? Sulla scorta che poi in fondo alla sorella tutto è andato per il meglio?
.. Chi può dirlo, prima!
Purtroppo c’è un solo mezzo per valutare veramente se medico e paziente hanno fatto tutto quel che si doveva: vedere come si conclude la gravidanza! In altri termini si sa solo dopo. E se poi è tardi? E se ci sono complicazioni? (Continua)
A Comparison Between a “Terror” Reaction and a “Nonchalant” Reaction to the Diagnosis of Gestational Diabetes LL Exelbert, RN, MS, CDE, BC-ADM
Tags: ADA > curva da carico > diabete gestazionale > diagnosi precoce > minicarico
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