No, Nonno, nella mia scuola ci sono solo bambini…
Posted on | gennaio 3, 2012 | No Comments
Giornata dedicata al mio nipotino, oggi, con programma di un giro in città, ammirare i Presepi allestiti in Santa Maria Maggiore, pranzare e poi visitare, a Ca’ dei Carraresi, la mostra dedicata alla Cina, “Manciù, l’Ultimo Imperatore”, 4° ed ultima di una serie iniziata qualche anno fa con “La Via della Seta”.
Nel 2010 Tommaso era proprio piccolo, ma il giro nella mostra di allora lo facemmo: la dinastia dei Ming: colori, statuine e lo straordinario rotolo di seta pieno di colori e figure, tutto lo colpì molto.
Oggi, dall’alto dei suoi tre anni e mezzo, osserva e annota molte cose. Cammina ovviamente, ma ad ogni vetrina mi si rivolge con un “ma io non vedo, Nonno” ed io o la Nonna lo tiriamo su, perché possa osservare[i]. Alla fine di ogni stanza scegliamo ciò che di più ci è piaciuto e certi grandi vasi colorati con i disegni del drago e lo straordinario trono dell’Imperatore o la nave-orologio ricevono un bel punteggio.
Ma poi da quel grande dipinto su seta raffigurante la cruda scena della caccia con l’arco e le frecce e la lepre che fugge più in là trafitta senza scampo, rappresentazione di un realismo e di uno splendore incredibili, resta affascinato e rattristato. “Non si fa, Nonno” dice cupo. Lo consoliamo, ma non è facile…
Alla fine guardiamo grandi figure di bambini splendidamente vestiti, e, sottolineando il profilo dei lineamenti “vedi? Sono bambini cinesi”, dico, e aggiungo: “nella tua scuola (materna) ci sono bambini cinesi o giapponesi o neri o indiani?”
“No Nonno” mi dice con naturalezza, “nella mia scuola ci sono solo bambini…”
Resto di sasso, colpito da questa frase; mi rendo conto che non contraddistingue i suoi compagnetti di scuola
per colore della pelle, per razza o per religione, diversità di cui neanche si accorge: essi sono tutti bambini, certo diversi per quei motivi per cui ognuno di noi è diverso da un altro, ma non è la razza o il colore della pelle che entrano a far parte di quelle differenze! Una sua amichetta, di cui parla spesso, é una bambina nera, ma per il mio nipotino non è una nera, è una bambina e basta.
[i] Non ci avevo mai pensato, ma è facile constatare come non si preveda che ad una mostra possa andare un bambino: le vetrine sono in alto, non vi è un appoggio, bisogna prenderli in braccio. Per la verità neanche che faccia un commento se penso a quanto ci successe alla mostra di Melozzo da Forlì! (http://www.diabetologando.it/archives/1197)
[ii] Come si sviluppa una cultura per l’infanzia: Capendo che se i bambini sono il nostro futuro, noi siamo il loro presente…
Tags: barriere > Casa dei Carraresi > diamo voce ai bambini > G. Castiglione > Mostra Manciù > Nipote > Nonna > Nonno > Presepio > razzismo > società multiculturale > Treviso
Comments
Leave a Reply