La chiacchierata in pizzeria: “ho il colesterolo a 241 mg/dl” (art. 3)
Posted on | dicembre 6, 2013 | 1 Comment
Continuiamo il nostro viaggetto intorno al Colesterolo, raccontato nell’articolo 1 e nell’Articolo 2 (o post, se preferite chiamarli così) di questa serie. Anche qui vi riporterò un esempio, una conversazione realmente avvenuta, per rendere più “appetibili” considerazioni che non sono proprio semplici: informarsi bene, purtroppo, talvolta costa fatica. Coraggio dunque.
Un breve richiamo
- Abbiamo suggerito una terapia ad una persona con il colesterolo appena fuori della norma indicata dal laboratorio, quando proprio non pensava che fosse necessario farla;
- poi siamo passati ad illustrare il sistema di calcolo del rischio totale di ammalarsi di aterosclerosi, calcolo necessario per prendere decisoni importanti;
- infine abbiamo illustrato il concetto fondamentale che è sul Colesterolo Cattivo (detto LDL o LDL-Col) che ci si regola per la cura e non genericamente sul Colesterolo;
- da ultimo abbiamo accennato alle altre frazioni lipidiche, cosa piuttosto complicata che ci lasceremo come completamento.
Accingiamoci dunque a fare questa chiacchierata – peraltro con un amico-paziente, cosa ben più difficile che con un estraneo - con lo scopo di avere le idee sempre più chiare in tema di dislipidemia (di alterazione dei vari tipi di colesterolo, cioè).
Attendendo la pizza
Il numero che trovate nel titolo, 241, l’ho preso ad esempio dal valore del colesterolo totale (che chiameremo Col-T per semplicità) di un mio amico, Gigi X., con cui sono andato a mangiare una pizza sere fa. In attesa del pasto mi ha parlato dei suoi esami, pessima idea per certi versi – la pizza ce la siamo quasi rovinata -, ma forse provvidenziale per lui…
Ed ecco nelle linee essenziali la conversazione fatta.
L’intrigante 241 di Col-T, né carne né pesce, né alto né basso, ma che fare?
“… Ennio, ho 241 di colesterolo” comincia Gigi “non è tanto alto, ma neanche normale visto che ha la stellina sul referto; il cardiologo, tutto considerato, vorrebbe darmi la statina[1]; come ti pare la cosa?”.
Intanto annoto che il cardiologo pur di fronte ad un valore di Col-T non particolarmente elevato si è attivato non contentandosi di generici consigli. Buona norma.
“Ma guarda che è una vita che ti dico che devi prendere in considerazione il tuo colesterolo!” gli rispondo con un certo distacco.
“Eh, va be’, però non è proprio un valore tanto alto e poi le HDL (il Colesterolo buono) sono a posto: il rapporto è accettabile. Io, poi, sai che cammino molto; insomma, mi sembra un’esagerazione” mi risponde Gigi X. un po’ sulle sue.
Erano cose che ci eravamo già dette. D’altronde io lo capisco, nessuno prende volentieri medicine se non ne percepisce la importanza. E poi lui è sano, robusto e sta benone… anche se quanto all’ attività fisica, quella è tutta da discutere.
Il fatto è che l’aterosclerosi subclinica, cioè non evidenziabile con la visita medica o per come ci si sente, per l’appunto non dà alcun segno di sé: per questo si parla di prevenzione[2].
Solo il Col-T non basta
“Sì, ma so anche altre cose” gli rispondo. “Intanto che le tue HDL e il rapporto siano a posto è una buona cosa, ma non è decisivo ai fini della terapia: insomma, per aiutarti a decidere se devi curarti o meno dovrei sapere il valore delle LDL (il Colesterolo cattivo) e magari delle Apolipoproteine, se le avessi.”
“Eh, Eh, cosa mi tiri fuori ora, le Apolipo cosa? Io non lo so, nessuno me lo ha mai detto; non credo che queste cose ci siano negli esami” dice Gigi.
“Ho detto “APOLIPOPROTEINE”. Dosarle può essere importantissimo. Sì, lo so che non si fa. Pazienza. Però contentiamoci delle LDL: ti ricordi il valore delle HDL e dei Trigliceridi?”.
La sorpresa, il Calcolo delle LDL con una formula
Gigi me li riferisce: Col-T= 241, come già sappiamo; HDL= 49; Trigliceridi=125. Il calcolo del colesterolo cattivo, vale a dire delle LDL, è semplice. Lo faccio rapidamente e salta fuori che le LDL sono pari a 167 mg/dl, ben lontane da quel 115 mg che al più bisognerebbe avere come massimo, se proprio il resto è tutto liscio.
Il mio amico si apre in un sorriso di compiacimento, perché quel 167 gli pare un buon valore: solo che qui NON stiamo parlando di Col-T – che allora sì sarebbe un bel valore – , ma di LDL, di una frazione lipidica, quella cattiva, distinta dal Col-T e che ha un intervallo di normalità diverso e soprattutto variabile da persona a persona: che è poi lo strucco del discorso.
Per cui al soddisfatto “Beh, mica è tanto alto” con cui Gigi commenta il risultato debbo contrapporre un po’ a muso duro un sonoro: “Mi spiace, no, proprio non ci siamo. E poi c’è qualche altra considerazione da fare:
- tuo fratello è morto di infarto,
- sei in sovrappeso e fumi,
- hai la pressione alta;
- a conti fatti le tue LDL debbono essere ben più basse!.
Per fortuna arriva la pizza
“Si, ma a quali conti ti riferisci? Non è che ti stai inventando per incastrarmi?”. E qui mi canzona un po’, ma si avvia a capire suo malgrado che la cosa è seria ed è vissuto finora tranquillamente ignorando di avere un grave rischio cardiovascolare; dovrà convenirne, per il suo bene. Anche perché la moglie si è fatta attenta e comincia a guardarlo storto di sottecchi.
A questo punto mi rendo conto che si sta creando una certa tensione che mal si accorda con il trascorrere una serata fra amici – benedetto colesterolo!-, ma provvidenziale arriva a fagiolo e salvifica la PIZZA bella, fumante ed appetitosa, per cui concordiamo che ora è questa ad essere degna di attenzione e il Colesterolo, buono brutto o cattivo che sia, può aspettare…
Gli interrogativi sospesi
Al dopo pasto, dunque, con un paio di interrogativi sospesi:
- qual è il valore “giusto” di LDL per Gigi X.?
- E che trattamento da fare, in caso?
Però vorrei anche punzecchiare i lettori di questo articolo chiedendo loro: e non sareste curiosi di sapere qual sia il valore giusto delle “VOSTRE” LDL?
Provate almeno a calcolarle, poi potreste studiare la tabellina che è qui al lato e poi… e poi dovrete trovare la VOSTRA CASELLINA, problema di non poco conto.
Che ne direste se intanto ci mangiamo la pizza e poi ne riparliamo?
[1] Le “Statine” sono un gruppo di farmaci capaci di abbassare il Col-T e le LDL con un certo effetto vantaggioso sia sulle HDL che su Trigliceridi.
Tags: LDL dosato e calcolato; formula di friedewald; obiettivo LDL
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One Response to “La chiacchierata in pizzeria: “ho il colesterolo a 241 mg/dl” (art. 3)”
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gennaio 2nd, 2014 @ 21:24
[…] che si possa soprassedere e riprendere le fila del discorso subito […]