Schema di dieta o cambio stile di vita?
Posted on | febbraio 24, 2011 | No Comments
Tornarsene a casa dopo una visita medica con un bello schema di dieta è utile o no? Se l’esigenza del paziente è in quel momento avere subito una lista per orientarsi, se quello è il suo bisogno o se particolari condizioni mediche lo impongono, perché no? E’ più che utile.
E qual è lo schema di dieta più opportuno?
Ogni schema dietetico ha pregi e difetti: se ad esempio prendiamo la programmazione a menu, uno può concludere, ma che bello, ho una carta davanti, la seguo ciecamente per giorni senza la fatica di dover scegliere e non ci penso più. Vi ha pensato qualche altro. Un impiccio di meno.
Ma questo non pensarci più, quasi un alienarmi dal cibo e ingurgitarlo e basta, è la soluzione? Perché non ci diciamo che il cibo è una cosa meravigliosa e come tutte le cose preziose dobbiamo farne un buon uso? Ed allora non potremmo pensare che il paziente va preparato accuratamente a scegliere gli alimenti, quelli che a lui piacciono, a mescolarli fra loro opportunamente secondo il suo gusto per poi cucinarseli a piacere, sapendo le quantità entro cui restare, se non giornalmente almeno settimanalmente? Una cosa del genere non è una dieta, ma regime alimentare creativo che va rispettato a vita. Ed è indissociabile dal cambio di abitudini. Cioè da nuove scelte.
Il salto di qualità dunque? Una cosa dare una dieta, cioè una lista più meno completa di alimenti o di porzioni, un’altra un percorso clinico completo di valutazione del paziente che gradualmente lo conduca a nuove scelte di vita.
Ma scordatevi che se mangi un cibo un giorno piuttosto che un altro o se lo mangi a pranzo anziché a cena, serva a calar di un grammo, se le calorie introdotte non sono meno di quelle consumate. Questa è magia. Le linee guida ufficiali delle società scientifiche serie, che sono molto semplici, non la includono.
Però lo ammetto, un pizzico di magia… non guasta: ai miracoli ogni tanto fa bene crederci…!
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