Obesità Infantile: conseguenze tardive e Fattori di Rischio? (Parte 4°)
Posted on | maggio 28, 2011 | 2 Comments
Ancora in tema di “Obesità Infantile”. Non pensavo francamente che il tema fosse così vasto e complicato quando ho iniziato a trattarlo. Strada facendo mi sono reso conto, studiandolo, della complessità che esso presenta. Per questo mi è sembrato opportuno di dividerlo in più parti: la lettura sarà più agevole e fra una parte e l’altra c’è il tempo di riprendere fiato…!
In successione nelle precedenti parti abbiamo visto quanto il problema è diffuso, come l’obesità si definisce e come si misura e poi le conseguenze precoci.
Nelle diapositive che troverete collegate a questo articolo ho illustrato le conseguenze tardive dell’obesità infantile/adolescenziale, quelle cioè che si manifestano da adulti tanto più precocemente e severamente quanto se durante l’accrescimento non sarà avvenuta nessuna correzione del sovrappeso.
Anche questa è una parte spinosa, ma se vogliamo, essa è alleggerita dalla diapositiva dedicata ai Fattori di Rischio, poiché essa ci mostra già una soluzione: correggere tali fattori significa abbassare di molto il rischio delle conseguenze tardive.
Leggiamo allora con attenzione questa parte.
Tags: attività fisica > colesterolo > complicanze > diabete > dieta > fattori di rischio > ictus > malattie cardiovascolari > obesità > obesità infantile e adolescenziale > sindrome metabolica > sovrappeso > stile di vita > trigliceridi
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2 Responses to “Obesità Infantile: conseguenze tardive e Fattori di Rischio? (Parte 4°)”
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giugno 6th, 2011 @ 21:05
Leggo da un articolo di Lupo che vi sono state diminuzioni del consumo di junk food nei Paesi, tra quelli dove si è legiferato con norme più rigorose in merito all’alimentazione dei pre-adoelscenti: in Australia (proibita la pubblicità di alimenti per i minori di 14 anni), Olanda (bandita la pubblicità dei dolci per i minori di 12), Svezia (non è permesso usare personaggi dei cartoni animati per la pubblicità) e Norvegia (proibita qualsiasi forma di pubblicità rivolta ai bambini). Cosa ne pensa? L’Italia resta come sempre il fanalino di coda di politiche alimentari non dico dotate d’intelligenza e sensibilità “scandinave” ma almeno di basilare buon senso?! Cordialmente. Giorgio
giugno 13th, 2011 @ 16:08
Si, credo che in Italia non ci siano particolari prese di posizioni contro i cibi pre confezionati “ad alta densità calorica”. Durante un incontro a Maserada sul Piave con i genitori di bambini/ragazzi fu proprio evidenziato questo problema. “Come potremmo eliminare le macchinette dispensatrici?” mi fu chiesto. Già, come si fa in mancanza di leggi? Mettersi d’accordo fra genitori, andare a scuola e pattuire con il prteside la eliminazione? Qualcuno ha idee in proposito?