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dialogando sul diabete il blog di Ennio Scaldaferri

Lago del Sorapìs, una facile passeggiata… dicono…, fatela lo stesso, è un incanto!

Posted on | settembre 26, 2011 | 4 Comments

Lungo il sentiero. Intravediamo in alto l'arrivo

Allora sabato potremmo fare un giretto in Cansiglio, propongo ad Enzo, che accetta volentieri.

Studiamo il percorso, sentiero 991 (Crosetta, rifugio Maset, Candaglia ritorno per facile sterrato). “Bello dice Enzo, ma è lunghetto, sai, per via del tuo tendine” mi ricorda. Uhmm, forse si, 10 km buoni… Poi Enzo si illumina (adesso so che quando si illumina è pericoloso)…  “il lago del Sorapìs! È fantastico! Bellissimo! Ci sono stato con la M. 10 anni fa, una passeggiatina!” Anche io mi illumino: 10 anni fa cambiarono talmente le cose nella mia vita!

Bene, si va. Scegliamo il sentiero: Enzo ricorda il 215 dal passo Tre Croci, ma le carte vi segnano una Ferrata, escluso. Allora il 217, MyNave lo dà facile. La salita c’è, certo, basta guardare le curve di livello.

Sosta all’hotel Cristallo, dopo Auronzo. Caffè, scarponi, e via. Il gestore ci guarda un po’ sornione: fate il 217? Bravi, come dire: ne parliamo al ritorno, ma non ce l’ha detto.

Per 2 km è una piacevole passeggiata nei boschi, fra forre d’acqua e cascatelle; il punto è che siamo sempre a 1400 m., bello, se non fosse che il lago è a 1920 m. e quindi ci toccheranno 500 m. buoni di dislivello più o meno in 1 km e mezzo.

Salendo verso il lago del Sorapìs, panorama vero nord: Misurina e i suoi monti

Poi la stradina diventa sentiero, si sale con piacevoli tornanti. Il paesaggio si apre, Misurina, i Cadini, Le Tre Cime e quella specie di torre tipo Arizona? Euforici chiacchieriamo, presto interrotti dall’incontro con una coppia che torna indietro… “troppo difficile” dicono. Impossibile, penso, Enzo l’ha fatto e le carte lo confermano, è facile. Procediamo. Ma ancora un tornante e poi il sentiero si inerpica veramente, mostrandosi per quel che è: duro. Dobbiamo tiraci su aiutandoci con le braccia in vari punti.

Arriviamo su dopo 3 ore. Che fatica! Sorpresi vediamo dall’altro lato un sentiero percorso da persone, fresche, tranquille, giovani, anziani, insomma bambini in carrozzella… sul sentiero-ferrata! Enzo, ma quelli da dove arrivano…? “Cossa vu che te diga mi, non so” (veneziano, cosa vuoi). Sul 217 c’eravamo solo noi (e quelli che sono tornati indietro).

Ma poi ti scordi di tutto, appare l’incredibile azzurro del lago  sovrastato da una straordinaria torre,  “il dito di Dio”: e ti fermi lì incantato senza parole.

Il lago del Sorapìs, uno scorcio

Scegliamo un posto e restiamo a guardare. Spuntino e discesa, non senza preoccupazione. Ma Enzo è perfetto, sorveglia con attenzione, dobbiamo accucciarci più volte ed alla fine in tutta sicurezza siamo giù.

E’ l’imbrunire. Sorpresa: un giovane uomo ci viene incontro salendo agilmente. Tedesco? Gli diciamo che il Vandelli “is closed” e che anche lui una oretta e mezza ce la metterà a salire (almeno pensiamo). Come farà a scendere solo e al buio? Ci mostra una pila, saluta e riparte.

Adesso è chiaro, il sentiero è riservato a quelli come lui!

Alla fine siamo in albergo. Nessuno ci toglie una tisana e un pezzo di strudel. Il gestore ci saluta: “bravi, nessuno lo fa il 217, è duro”. Ah! Adesso lo sappiamo anche noi. Ma lungo il 215 c’è una Ce la siamo meritata, questa fotoferrata! “Macché, le carte sbagliano, ci si va a passeggio! Ma vuoi mettere quello che avete fatto voi?!”. Gonfiamo il petto inorgogliti.

Enzo mi guarda: “mi sa che avevo fatto il 215, 10 anni fa!”. Impietosa un’ape lo punge (eh, eh, vendetta è fatta).

Però non ne siamo pentiti. E’ stata una giornata straordinaria. Certo il giro in Cansiglio sarebbe stato duro, con i suo 200 m di dislivello! Vuoi metterlo con il 33% fatto?

In realtà il mio amico lo sapeva, ma senza questo apparente errore mai avrei fatto una cosa così straordinaria, per me, dico. Ne sono felice.

Il "Dito di Dio" che sovrasta il Lago di Sorapìs

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Comments

4 Responses to “Lago del Sorapìs, una facile passeggiata… dicono…, fatela lo stesso, è un incanto!”

  1. Enzo
    ottobre 2nd, 2011 @ 20:36

    Una cronaca perfetta, da ottimo narratore. Tutto vero, a parte il fatto che ero convinto di aver fatto proprio quel 217, e non il 215. Comunque una giornata meravigliosa. Grazie Ennio.

  2. Ennio Scaldaferri
    ottobre 2nd, 2011 @ 20:40

    Allora l’ape ha fatto bene a vendicarmi…!

  3. Antonino Pavanel
    ottobre 5th, 2011 @ 04:24

    Bravi bravi ma confermo che non cè nessuna ferrata sul 215. Una ferrata cè ma è tutta da un altra parte.
    Comunque congratulazioni. E’ una gita stupenda che ho fatto un sacco di volte ed è sempre gratificante….
    Alla prossima….

  4. Enzo
    dicembre 17th, 2011 @ 08:37

    Ennio, non trovo i tracciati del cardiofrequenzimetro…. Comunque, da rifare a primavera !!!

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