Pratica clinica, miti e dogmi della medicina: e da ultimo…(4)
Posted on | gennaio 31, 2012 | No Comments
Continuando a presentare modi di pensare o di fare che poi possono portare a pratiche non utile per i pazienti espongo da ultimo alcune situazioni di cui però il Paziente é piuttosto vittima che responsabile.
Mi chiedo, é GIUSTO:
- Avviare una terapia per il diabete senza cercare nello stesso tempo di capire da che tipo di diabete è affetto il paziente?
- O avviare una terapia per l’ipercolesterolemia senza aver chiarito il tipo di dislipidemia intendiamo curare?
- E di quanto si ritiene che il colesterolo si debba abbassare, cioè l’obiettivo della cura proposta?
- Ma poi l’obiettivo da raggiungere nella cura del colesterolo è il valore del colesterolo o di qualche altra frazione dei lipidi (grassi del sangue)? E quando dobbiamo riferirci al valore del colesterolo e quando ad altro?
- Lasciare le persone nella convinzione che “tanto il colesterolo è sì alto, ma é familiare, tutti in famiglia ce l’hanno, inutile curarlo”, invertendo completamente le regole?
- Ricevere un paziente che viene per dieta, dargli l’ennesima dieta quando ne ha già fatto tante altre fallendo sistematicamente a distanza?
- Avviare la cura dell’obesità con una dieta senza aver definito il rischio globale di malattia cardiovascolare, cercando accuratamente la presenza degli altri fattori di rischio?
- Mantenere un paziente diabetico in terapia orale, perché è un diabete “non insulinico” e quindi va curato con pastiglie e basta?
- E da ultimo: che sia il diabetologo a scrivere le dosi d’insulina da fare a casa per il paziente?
- Che il personale sanitario dica al paziente diabetico ricoverato: “..qui al suo diabete ci pensiamo noi, quando sarà a casa poi si regolerà come crede…”…
- Consigliare la terapia ipoglicemizzante prima del pasto solo se la glicemia dovesse essere oltre un certo valore?
- ……suggeritemi altre situazioni…
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